1. Storia di Dracula
BREVE QUADRO STORICO
Il 29 maggio 1453, il sultano Maometto II conquistò Costantinopoli (città di Costantino il Grande). La situazione era sempre più minacciata per l’Europa Centrale, il Mare Egeo e anche per l’Europa Occidentale. Si voleva fermare il Turco nel nord-ovest della Penisola Balcanica, sulla linea del Danubio. Lo desiderava anche il pontefice papa Pio II.
La Polonia con il re Cazimir si rifiutava di combattere contro la forza ottomana, visto che si trovava a confrontare dei paesi vicini, come la Valacchia e la Moldavia che pagavano tributo ai Turchi; e dato che la guerra con i tartari era molto dura (1454), face un accordo modus vivendi con la Porta Ottomana.
L’Ungheria diventò così un paese rivale della Polonia, nonostante fossero due paesi in prevalenza cattolici.
I grandi interessi prevalevano sulle importanti vie europee commerciali che collegavano l’Europa Centrale e Baltica con il Mar Nero, specialmente la fortezza Chilia (Licostomo), e la fortezza Bianca, importanti per i collegamenti della Valacchia e della Moldavia.
Il re Vladislao Jagelo e il suo vassallo Iancu de Hunedoara, voivoda della Transilvania, volevano condurre i due paesi sulla via opposta alla Porta. Così, il governatore d’Ungheria (1447) destituì e decapitò Vlad Dracul della Valacchia, e mise un anno dopo sul trono della Moldavia il voivoda Petro Aron.
Negli anni successivi misero sul trono della Moldavia un altro voivoda Bogdan, alleato dell’Ungheria (1449).
Un altro tentativo di governare da parte della Polonia fu tramite il colpo di Stato del 1452 che mise sul trono Alexandro; il precedente voivoda si riprese il trono un anno dopo.
In Valacchia venne messo sul trono Vlad Tepes (detto Dracula) dal principe Iancu de Hunedoara. Aiutato da Dracula, in Moldavia venne incoronato il suo cugino Stefano (detto Stefano il Grande) nel 1456, in modo che il re d’Ungheria sperava di poter avere un altro alleato a suo favore. Intanto la Moldavia pagava tributo al sultano, mettendosi in conflitto con la Valacchia e l’Ungheria.
Mentre Maometto II andava contro il paese di Dracula, entrando dal Danubio e facendo pressioni di conquiste in Valacchia, il voivoda moldavo, Stefano cugino di Dracula, conquistò la fortezza Chilia sostenuto dalla flotta turca, fortezza molto importante strategicamente, politicamente ed economicamente (1462).
Stefano il Grande riprese l’alleanza con l’Ungheria più tardi nel 1475, quando si decise di fare fronte comune contro l’Impero Ottomano.
Storia – Introduzione
Questa è la storia vera del principe valacco Vlad l’Impalatore, chiamato Dracula per l’appartenenza del padre all’ordine cavalleresco del Drago, che per la fama tremenda delle sue gesta ispirò alla posterità letterariail personaggio del vampiro, divenendo in questo modo leggenda. Ma è anche la quintessenza di leggende preesistenti, senza tempo, che storicamente finirono per incarnarsi in un modello reale di umana ferocia. In apparenza Vlad non ha niente che lo accomuni al mito del vampiro, se non una inestinguibile sete di sangue, accentuata dalla crudeltà della guerra che combatte contro i Turchi. Il suo regno è posto sulla sponda del Danubio tra due imperi; l’uno cristiano e l’altro ottomano; e questo fa di lui un guerriero a tempo pieno, che ricorre alle più raccapriccianti pratiche di sterminio in difesa della propria terra.
A differenza del vampiro leggendario non teme la croce, anzi l’innalza come insegna. Eppure del suo nome s’impossesserà la fantasia popolare, alimentata da cronache spaventose, per rappresentare un potere demoniaco, radicato in antichissime superstizioni. Per la storia, Dracula o Vlad III di Valacchia visse quarantacinque anni, dal 1431 al 1476. Per la leggenda appartiene al mondo di coloro che non sono mai morti più non essendo più vivi, creature d’oltretomba che perpetuano in eterno la propria esistenza alimentandosi del sangue dei viventi.
Vassallo della Porta e dell’Impero
Vi fu tra questi il principe Vlad II di Valacchia, chiamato da Sigismondo a vestire la divisa del Drago nel 1431. Era uno strano voivoda o signore, che pur essendo stato il suo principato invaso in più occasioni dal sultano Murad II, era riuscito a conservare indipendenza e libertà religiosa. Discendeva dalla stirpe dei bessarabi, il cui capostipite Basarab I aveva fondato un secolo prima il principato di Valacchia, che insieme alla Transilvania e alla Moldavia sarebbe diventata di seguito la Bessarabia. Era stato vassallo tanto della Porta che del Sacro Romano Impero, distinguendosi nella confusione generale degli equilibri balcanici e mitteuropei per una sua saltuaria guerra contro l’Islam. Non era un modello di coerenza ma un guerriero di audacia straordinaria, capace di colpi di mano spettacolari. Esistevano molte buone ragioni per ritenere che in determinate occasioni avesse tradito, partecipando ai saccheggi prodotti dai Turchi in territorio transilvanico e nella sua stessa Valacchia, ma ce n’erano anche per supporre che alla prima vera occasione non avrebbe sottovalutato l’opportunità di spezzare quell’egemonia del sultano cui, per alterne vicende, era a tratti soggetto.
L’onore di ricevere dall’imperatore le insegne del Drago era elevato, se si considera la fama internazionale acquisita in quelli anni dal sodalizio, al quale chiesero di poter aderire sovrani lontanissimi tra loro per civiltà e la cultura, come Ladislao II Jagellone, re di Polonia, vincitore dei cavalieri teutonici a Tannenberg, e Alfonso II d’Aragona e Sicilia, conquistatore di Napoli. Divenuto cavaliere del Drago (Draco in latino)Vlad II aggiunse al proprio casato il titolo di Dracul.
Nasceva in quel medesimo anno 1431 nella città fortificata di Sighisoara in Transilvania (Schassburg per i Tedeschi ) il suo secondogenito, anche lui di nome Vlad, che viene perciò chiamato Dracula, figlio del Drago, ovvero “Diavolo” (in rumeno).